Lezione n° 16
Gli Stage Estivi Federali continuano a portare avanti la “mission” che li ha sempre
contraddistinti: “Sport e Vacanza formula vincente”.
I fondamentali tecnici, la loro conoscenza, le proposte differenziate e multilaterali in
funzione delle soggettive capacità, occupano da sempre lo spazio determinante delle Unità
Didattiche della settimana.
Per suddividere i partecipanti in gruppi di pari livello di competenze, vengono utilizzati test
che in primo luogo mettono a dura prova le capacità tecniche e coordinative, il tempo
impiegato per lo svolgimento del test viene rilevato ma ha un valore meno importante ai
fini della formazione dei gruppi.
In questa 16° lezione parleremo di un “fondamentale” sul quale ci si dedica troppo poco
tempo, con il risultato che l’azione tecnica viene spesso eseguita in modo casuale e molto
approssimativa, con gravi conseguenze sulla prestazione sia essa di livello giovanile o di
altissimo livello.
Il CARRELLAMENTO è il fondamentale tecnico di questa lezione.
Annotazione importante:
se possibile non andrebbe mai utilizzato visto che durante la sua applicazione la velocità
diminuisce (si parla di velocità del baricentro) anche se l’esecuzione risulta perfetta, ma da
inserire obbligatoriamente nel processo didattico di acquisizione dei fondamentali.
Da ricordare che: nelle performance di alto livello, sulle piste da 200 metri, con pendenza unica e con i nuovi
fondi ad alta aderenza, questo fondamentale dal 2004 (mondiali Italia L’Aquila) è sempre
stato inserito nella gara regina della velocità, la 300 metri cronometro maschile, risultando
carta vincente se applicato nella seconda e terza curva o solo nella terza curva.
Per una cronaca più attenta: solo in Colombia 2006 con Mantia su pista da 200 metri ma con corsie da 8 metri, in Cina
2009 con lo junior Munoz con raggio di curva maggiore, in Colombia nel 2010 con il record
mondiale sempre dello stesso Munoz seniores anche qui curve con raggio maggiorato, imigliori tempi sono stati realizzati senza interruzioni del passo incrociato (“evidenti”)
durante la seconda e terza curva.
Nel programma tecnico/motorio della 300 crono l’atleta dovrà “pianificare” la fase di
carrellamento per ottenere tre vantaggi sostanziali:
1. deflessione di velocità tollerabile con la corretta impostazione del fondamentale,
2. mantenimento della traiettoria ideale (da scegliere la più corta in relazione alla
velocità),
3. mantenimento di una buona inclinazione dell’asse corporeo in questa fase, condizione
fondamentale per ripartire tempestivamente e “tecnicamente corretti”, l’azione
riprenderà con la spinta del destro che consentirà il trasferimento del peso sul sinistro
e l’inizio del passo incrociato.
Spostiamo ora l’attenzione alle nostre SEDUTE DI ALLENAMENTO, meglio ancora alle
nostre UNITA’ DIDATTICHE, ultimamente definite UNITA’ DI APPRENDIMENTO.
Una considerazione da fare è legata al concetto di “obiettivo” dell’unità di
apprendimento.
Sono fermamente convinto che se per le categorie giovanili l’obiettivo tecnico deve
essere centrale nell’allenamento anche se vengono sollecitate e sviluppate capacità
condizionali (adeguate e mirate alla fascia di età), anche per categorie più evolute
all’interno di una seduta di allenamento sia essa di tipo "muscolare/metabolico/condizionale” debbono essere richiesti compiti tecnico-tattici
sempre più complessi al fine di rendere il gesto tecnico più economico ed efficiente.
Ritorniamo all’obiettivo di questa 16° lezione: carrellamento.
Di seguito vengono riportati i grafici dei due test somministrati ai 150 ragazzi presenti agli
stage estivi del 2010.
Risulta evidente che la tipologia del tracciato presenta in modo prevalente azioni di curva e
soprattutto nel primo giro (test giovanissimi ed esordienti) e nei primi due giri (test ragazzi
e allievi) le percorrenze orarie ed antiorarie su cerchi di 6-8 metri di diametro richiedono di
modulare la velocità inserendo il fondamentale “carrellamento”.
Dalle successive valutazioni e formazioni dei gruppi, chi ha già una buona strutturazione
dei fondamentali tecnici, nell’ultimo giro libero (nel caso specifico a Fanano il giro finale del
test è di 100 metri), i migliori dovevano carrellare all’ingresso delle due curve.
Cominciamo a valutare l’esecuzione del carrellamento all’ingresso di curva in pista piana. Questa interpretazione risulta necessaria quando la velocità di ingresso ha raggiunto il suo
massimo e quindi l’interruzione della propulsione permette e favorisce di impostare la
traiettoria ideale, sulla quale poi si applicheranno le spinte propulsive di passo incrociato. I grafici sopra riportati indicano con il colore verde la zona del carrellamento, per giungere
nel settore con “il passo giusto” sarà necessario percorrere il precedente settore giallo con
due spinte di rettilineo, la prima di destro e la seconda di sinistro. Al termine della spinta di sinistro, avverrà l’atterraggio sull’arto destro molto vicino alla
balaustra della pista (atterraggio sotto la spina iliaca destra, su tutte le ruote e scarico
completo del peso, angolo al ginocchio chiuso, ginocchio avanzato per coprire la punta del
pattino), dall’istante dello stacco dell’arto sinistro lo stesso inizierà il recupero mentre l’arto
destro spingerà solo in piccola parte senza modificare sostanzialmente l’angolo al
ginocchio, con funzione di contrastare la forza centrifuga e assumere la giusta inclinazione
dell’asse corporeo. All’affiancamento dei due pattini prima dell’atterraggio del sinistro, l’arto inferiore destro
deve risultare ancora “piegato”, con lo stesso angolo al ginocchio atterrerà il sinistro
(pattini alla larghezza del bacino).
Il peso verrà distribuito equamente sui due arti inferiori (nella realtà il pattino esterno
anche con esecuzione corretta supporta un maggior carico, ipotizzabile in 60-65/40-35,
l’indicazione didattica dovrà però essere sempre di 50/50).
Dalle due foto sotto, si evidenzia anche la poca “profondità” tra i due pattini e buona
inclinazione dell’asse corporeo, condizioni necessarie per consentire di scaricare bene il
peso sui due arti, posizione favorevole per spingere laterale di destro, con la sua completa
estensione trasferirà tutto il peso sul sinistro che immediatamente potrà spingere.
Errori ricorrenti:
1. spingere con l’arto destro prima dell’atterraggio del sinistro,
2. atterrare l’arto interno piegato ma senza inclinazione e troppo lontano da quello
esterno (due diverse inclinazioni tra i due arti),
3. eccessiva profondità (il max è ½ pattino) che provoca il trasferimento del peso sull’arto
esterno e riduce l’inclinazione dell’asse corporeo (rotazione del bacino in esterno),
4. ripresa della spinta del destro troppo posteriore, perdita di inclinazione dell’asse
corporeo e successive spinte di sinistro (passo incrociato) inefficaci.
Valutiamo l’esecuzione del carrellamento dopo 1-2 passi incrociati.
Questa seconda interpretazione risulta necessaria quando nella prima parte della curva si
ricerca ancora l’aumento di velocità senza compromettere la percorrenza sulla traiettoria
ideale.
In questo caso sarà sempre l’arto inferiore destro ad iniziare l’azione tecnica di
curva.
L’arto dovrà spingere completamente fino alla sua estensione per dare propulsione e
inclinazione dell’asse corporeo (vedi foto sopra), l’atterraggio del sinistro avverrà a fine
spinta del destro e sarà localizzato sotto la spina iliaca sinistra sul filo esterno e con il
bacino molto più interno rispetto alla zona di atterraggio dei pattini.
Ora se dopo la spinta del sinistro (laterale e completa vedi foto sopra) l’atleta decide di
iniziare il carrellamento, dovrà seguire tutte le indicazioni date precedentemente per il
carrellamento all’ingresso di curva in pista piana.
Un solo elemento differente:
si tratta del recupero del sinistro che si differenzia dall’esecuzione del rettilineo (adduzione
sul piano frontale e avanzamento sul sagittale), in questo caso l’azione risulta più veloce,
dallo stacco del sinistro (quello che avverrà dopo pochi istanti nella foto sopra a destra),
l’arto inizierà la fase di recupero verso il piano sagittale oltrepassandolo con traiettoria
aerea molto lineare e corta, in questa fase l’arto destro non deve spingere e il sinistro si
posizionerà con stesso angolo al ginocchio…
… SIAMO DI NUOVO IN FASE DI CARRELLAMENTO.
Ribadisco che il fondamentale “carrellamento” si caratterizza come una fase decelerante,
quindi non utilizzare ove possibile, ma visto che le velocità per battere record o almeno
andarci vicino non consentono sempre di evitarlo, il mio consiglio è senz’altro quello di
inserirlo nelle tue unità di apprendimento ne trarranno utilità i tuoi ragazzi.
Buon lavoro, buone feste e un 2011 ricco di soddisfazioni.
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