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Abc - italiano
In
tutte le gare previste dagli attuali regolamenti nazionali ed internazionali,
la partenza del pattinatore deve essere effettuata da fermo, sia che si tratti
di prove veloci o di fondo. Naturalmente più la gara sarà breve
maggiore sarà l’incidenza della partenza nell’esito finale
della prova.
L’inclinazione dell’asse del corpo, come abbiamo descritto nell’articolo
precedente, risulta essere l’elemento discriminante per la buona riuscita
dei fondamentali di curva (carrellamento e passo incrociato).
.
Ricerca dell’inclinazione dell’asse corporeo nella partenza
e nell’accelerazione
Mettere
in movimento il corpo dalla posizione statica risulta essere uno dei momenti
di maggiore dispendio energetico del pattinatore Inoltre la capacità
di accelerazione in tempi rapidi, oltre alle potenzialità soggettive,
dipende da una corretta postura nelle prime spinte (circa 8-10).
La rapidità di esecuzione nelle prime 8 spinte, è uno degli
elementi discriminanti per effettuare una buona prova, da analisi effettuate
sui migliori specialisti del mondo i tempi di spinta sono nell’ordine
di 30/100 di secondo. L’inclinazione dell’asse corporeo sposta
il piano frontale (piano che divide il corpo in parte anteriore e posteriore)
nella direzione di avanzamento e le linee di spinta, “gamba, coscia,
busto, testa”, non si spezzano (vedi foto 1, 3, 4, 5).
Una eccessiva flessione del busto in avanti nella fase di accelerazione non
permetterebbe di avanzare l’arto in recupero (nella foto 1 l’arto
destro, nella foto 5 l’arto sinistro possono avanzare per la corretta
linea di spinta di Gregory e Daniel). Inoltre per rendere efficaci le spinte
(non commettere l’errore di pensare che nella partenza i passi debbono
essere “corti”) l’estensione-spinta di un arto dovrà
essere completa e si dovrà realizzare su tutte le ruote prima di passare
alla spinta sulla prima, tale esecuzione permette di realizzare una buona
ampiezza del passo (dal primo articolo: l’ampiezza del passo dipende
dall’angolo al ginocchio assunto nel momento dell’atterraggio).
Fondamentale: per rendere possibile quanto sopra descritto, nella fase di
accelerazione, effettuare gli atterraggi con una adeguata extrarotazione del
pattino per creare un ottimo angolo di spinta orizzontale (angolo che il pattino
forma sul terreno rispetto alla direzione di avanzamento).
LE
PAPERELLE (diminutivo di papera)
Obiettivo: acquisire la corretta
posizione della fase di accelerazione (circa 8-10 atterraggi-spinte senza
scorrimento), sensibilizzare l’allievo al mantenimento dello sbilanciamento
in avanti dell’asse corporeo, senza interruzione delle linee “gamba-coscia-busto-testa”,
ricercare l’apertura (extrarotazione) del pattino, durante la fase di
volo, atterrare con un angolo orizzontale adeguato per consentire di avere
una buona componente longitudinale di spinta. Gli atterraggi dovranno essere
progressivamente di maggiore ampiezza.
Esecuzione: effettuare una serie
di appoggi (8-10) su di una linea, con la seguente modalità: partire
nell’esecuzione con entrambi i pattini a terra e con punte estremamente
aperte, i pattini dovranno essere posizionati sulla linea con uguale distanza
tra parte anteriore e posteriore del telaio. Lo sbilanciamento del corpo in
avanti creerà le condizioni per atterrare sempre sul filo interno (condizione
necessaria per spingere immediatamente dopo ogni atterraggio), aumentare progressivamente
l’ampiezza tra i vari atterraggi. Inizialmente eseguire il movimento
lentamente e senza far rotolare le ruote per 8-10 appoggi, solo successivamente
eseguire in rapidità il movimento senza modificare l’esecuzione
precedente. Abbinare nell’esercizio: 8 atterraggi lenti ed 8 atterraggi-spinte
in accelerazione.
LAVORARE SUI PERCORSI DI DESTREZZA
Propedeutico per richiedere esecuzioni tecniche corrette in zone particolarmente
difficili e poco usuali del percorso.
Errori:
non sbilanciare l’asse corporeo, non aprire adeguatamente le punte dei
pattini ed in modo simmetrico.
Abbiamo terminato la descrizione dei fondamentali del pattinaggio in linea,
la loro conoscenza e la loro adeguata esecuzione consente di progredire con
nuove strategie didattiche rivolte al miglioramento ed al consolidamento della
tecnica.
Raggiungere la “maestria tecnica”, individuata come la fase della
coordinazione finissima, del consolidamento, del perfezionamento e della disponibilità
variabile, è un obiettivo che ogni tecnico dovrebbe porsi. Questo significa
che nelle prestazioni di altissimo livello l’atleta sarà in grado
di gestire tutte le problematiche di ordine strategico e tattico mantenendo
inalterata l’ECONOMICITA’ DEL GESTO.
In questa ultima parte propongo una serie di esercizi, tutti rigorosamente
da eseguire rispettando le modalità esecutive descritte nei precedenti
articoli, ma sempre più legati alla situazione gara.
SPINTA GAMBA ESTERNA PRIMA DI AFFRONTARE
LA CURVA A DESTRA
Propedeutico per ricercare l’inclinazione dell’asse corporeo prima
di iniziare il passo incrociato.
IN SCIA SENZA STACCARE I PATTINI
Propedeutico per migliorare le spinte su tutte le ruote sia in rettilineo
che in curva, la spinta più graduale e meno intensa sarà resa
possibile dall’effetto scia.
UTILIZZARE
LA CURVA PER CAPIRE LA DOPPIA SPINTA
Propedeutico per aumentare il tempo di percorrenza sul filo esterno.
Attenzione:
se non si atterra con la punta del pattino aperta, non si realizza la traslocazione
del baricentro (anche nei primi passi) e si spingerà per molto tempo
solo sulla prima ruota con relativa dispersione di energia.
Da questa sommaria analisi passiamo agli esercizi propedeutici per la partenza
e l’accelerazione.
SPINGI
FORTE FORTE
Obiettivo: percepire i due movimenti
fondamentali nella fase di accelerazione, sbilanciamento dell’asse corporeo
verso la direzione di avanzamento, massima estensione-spinta su tutte le ruote
dell’arto a terra (nell’istante successivo utilizzare anche la
prima ruota).
Esecuzione: eseguire l’esercizio
in appoggio sulla balaustra della pista, su una spalliera, etc., prendere
una distanza dalla zona di appoggio che consenta di sbilanciare l’asse
corporeo, formare una “V” di circa 90° con i due pattini,
sbilanciare in avanti l’asse corporeo con il solo piegamento delle braccia,
piegare gli arti inferiori senza modificare la posizione dell’asse corporeo,
ora alternare le estensioni-spinte dell’arto destro e sinistro correlandole
ad un recupero dell’altro arto a ginocchia alte.
Errori: non sbilanciare l’asse
corporeo, spezzare la linea “gamba-coscia-busto-testa”, sollevare
la gamba in recupero senza completare l’estensione-spinta di quella
propulsiva, modificare gli atterraggi dalla posizione di partenza, non ricomporre
la “V”.
La tecnica
in rapporto allo spazio, alla velocità, ai compagni di allenamento
(prepariamoci all’agonismo…)
DISEGNA UN CERCHIO
Propedeutico per la correzione delle spalle in curva
Con questa veloce descrizione di alcuni
possibili esercizi propedeutici, si vuole stimolare il tecnico alla ricerca
di strade sempre nuove per giungere all’auspicato traguardo: “costruire
il Campione”.
In questi ultimi 5 esercizi è stato indicato l’obiettivo dell’esercizio,
l’esecuzione da richiedere dovrà essere il più possibile
vicina ai canoni tecnici che abbiamo descritto in questi quattro articoli.
Spero di aver stimolato tutti i lettori, soprattutto i tecnici, ad una riflessione
su quanto ho cercato di trasmettere. Credo che questo sia l’unico modo
per confrontarci ed insieme costruire un percorso nel quale tutta la comunità
tecnica mondiale si possa riconoscere.
Voglio inoltre ribadire che l’itinerario didattico che ho presentato,
seppur frutto di studi, ricerche ed esperienze sul campo, è un personalissimo
modo di interpretazione della tecnica del pattinaggio in linea.
A tutti gli operatori del settore e agli appassionati di questa splendida
disciplina, porto a conoscenza dell'uscita del mio libro: LA TECNICA
DEL PATTINAGGIO IN LINEA, conoscere, acquisire, insegnare
la tecnica di base e di alto livello.
Il libro di 530 pagine è suddiviso in dieci argomenti, tutti i fondamentali
tecnici del nostro sport trovano il loro adeguato spazio, gli ultimi due argomenti:
la metodologia dell’insegnamento e la presentazione di 100 schede tecniche
(100 esercizi suddivisi per obiettivi, con le indicazioni delle modalità
esecutive e gli errori da non commettere) permetteranno agli operatori di
provare e verificare l’efficacia della proposta didattica e della facilità
di insegnamento della tecnica.
Un grazie particolare a Gaby e Dietmar, Michaela e Daniel, Benno Zschàtzsch
per le traduzioni.
Inoltre un sincero ed amichevole grazie alla federazione tedesca per le occasioni
che mi sta dando negli incontri con i vostri allenatori.