%@LANGUAGE="VBSCRIPT"%>
Abc - italiano
 
  Nel 
    primo articolo, sono stati definiti i “concetti tecnici generali” 
    della tecnica del pattinaggio in linea.
    La loro corretta esecuzione permetterà la realizzazione di un modello 
    tecnico valido e riproponibile.
    In questo secondo articolo, classificherò 
     
 
 
   una 
    serie di esercizi sul mezzo meccanico: 
    a) di “impostazione”, per la ricerca della posizione 
    sia statica che dinamica,
    b) di “sensibilizzazione” per il controllo del 
    movimento (sviluppo dell’analizzatore cinestetico e 
    delle capacità propriocettive).
    
    Descrizione delle fasi relative alla “spinta in rettilineo” e 
    “spinta in curva” (passo incrociato): 
  
 
 
  
    
       
        |   SPINTA 
            IN RETTILINEO VELOCITÀ  | 
          SPINTA 
            IN RETTILINEO FONDO 
            “doppia spinta” 
              | 
          SPINTA 
            IN CURVA  
            "passo incrociato"  | 
      
       
        |   1. 
            traslocazione del baricentro 
              | 
        1. 
            traslocazione del baricentro 
             
              | 
        1. 
            inclinazione asse corporeo 
             
              | 
      
       
        |   2. 
            atterraggio 
              | 
        2. 
            atterraggio 
              | 
        2. 
            atterraggio 
              | 
      
       
        |   3. 
            scorrimento 
              | 
        3. 
            doppia spinta simultanea 
              | 
        3. 
            spinta * 
              | 
      
       
        |   4. 
            spinta filo esterno 
              | 
        4. 
            doppia spinta 
              | 
        4. 
            stacco 
              | 
      
       
        |   5. 
            spinta filo interno 
              | 
        5. 
            spinta filo esterno 
              | 
        5. 
            recupero  | 
      
       
        |   6. 
            stacco  
              | 
        6. 
            spinta filo interno 
              | 
           | 
      
       
        |   7. 
            recupero  | 
        7. 
            stacco  
              | 
           | 
      
       
           | 
        8. 
            recupero  | 
           | 
      
    
    * con percorrenza antioraria: spinta filo esterno sull’arto 
    sinistro, spinta filo interno sull’arto destro.
   
 
 
  ATTENZIONE: 
    volutamente non è stata inserita la tabella SPINTA IN RETTILINEO FONDO, 
    “scorrimento dinamico progressivo su filo esterno”, relativa alla 
    tecnica maggiormente usata dagli attuali atleti, siano essi velocisti o fondisti. 
    Seppur “economicamente” valida, produce decelerazione del baricentro 
    tra la fase 2 e la fase 3.
    Inoltre l’atterraggio viene effettuato con la punta del pattino intraruotata, 
    la traiettoria dei pattini forma una specie di “esse”, simile 
    alla doppia spinta… ma è tutta altra cosa!!!
    Di seguito le fasi che la compongono: 1 - traslocazione del baricentro, 
    2 - atterraggio, 3 - scorrimento dinamico progressivo su filo esterno, 4 - 
    spinta filo esterno, 5 - spinta filo interno, 6 - stacco, 7 - recupero.
    L’obiettivo del tecnico è quello di insegnare la tecnica corretta 
    e non lasciare libere interpretazioni agli atleti, che seppur bravi costruiscono 
    modelli tecnici di riferimento molto diversificati e poco efficienti.
    L’insegnamento della tecnica ha il preciso scopo di costruire 
    modelli tecnici condivisi, corretti, efficaci e riproponibili, requisiti indispensabili 
    per creare a tutti le opportunità per raggiungere la MAESTRIA TECNICA. 
    
     
 
 
  Nella spinta in rettilineo 
    velocità, tra le fasi 2 e 3, di un arto, si registra un tempo di circa 
    2-4 centesimi di secondo di “doppio appoggio” con l’altro 
    arto in spinta, inoltre anche la velocità del baricentro scende leggermente 
    (biomeccanica 2002).
    Nella spinta in rettilineo fondo, tra le fasi 2-3, di un 
    arto, si registra un tempo di circa 12-16 centesimi di secondo di “doppio 
    appoggio” con l’altro arto in spinta, la realizzazione della “vera 
    doppia spinta” non provoca decelerazione della velocità del baricentro 
    (biomeccanica 1996).
    Nella spinta in curva "passo incrociato", 
    si registra una simultaneità tra l’atterraggio di un arto e lo 
    stacco dell’altro rendendo la velocità più omogenea rispetto 
    al rettilineo (su pista la velocità si attesta sopra ai 12 metri al 
    secondo), solo nell’atterraggio dell’arto destro si può 
    riscontrare un “doppio appoggio” con l’arto sinistro di 
    4-8 centesimi di secondo (biomeccanica 2002).
  
 
 
  Risulta evidente dalle 3 tabelle un “numero 
    di fasi differenti” in relazione al tipo di esecuzione tecnica 
    richiesta e in funzione alla tipologia di gara. 
    Il numero delle fasi da realizzare si traduce in “tempo di esecuzione” 
    di un ciclo completo (di un arto). 
    In sintesi si riportano i tempi di esecuzione, “alla massima velocità”, 
    registrati dai migliori atleti nelle prove di Campionato del Mondo:
    • spinta in rettilineo velocità, da 38 a 42 
    centesimi di secondo,
    • spinta in rettilineo fondo, da 60 a 75 centesimi 
    di secondo,
    • spinta in curva, arto destro da 26 a 30 centesimi 
    di secondo, arto sinistro da 30 a 36 centesimi di secondo.
  
 

 

 
 
  La 
    Fase 2 - atterraggio, comune a tutte le tecniche, nella ciclicità 
    del movimento condizionerà sia positivamente che negativamente la realizzazione 
    di tutte le altre fasi. Inoltre come già descritto nel primo articolo, 
    l’atterraggio sul pattino in linea non si riscontra in nessuno schema 
    motorio di base. 
    Il punto di atterraggio si dovrà realizzare: sulla proiezione 
    verticale a terra della “spina iliaca” corrispondente all’arto 
    che effettua la fase, con la punta del pattino parallela alla direzione di 
    avanzamento, con la lama del pattino verticale, con il peso del corpo equamente 
    distribuito su tutte le ruote (realizzabile se il ginocchio arriva a coprire 
    la prima ruota). 
    NB: atterrare in posizione avanzata, rispetto alla spina iliaca, evidenzia 
    il classico atterraggio in “tacco-punta”.
    
  
 
 
   Gli 
    esercizi di sensi- bilizzazione e di impo- stazione
    
    Riconoscimento dei punti di riferimento
    
    A. punta del pattino – prima ruota
    B. ginocchio
    C. spina iliaca
    D. testa dell’omero
    
    Obiettivo: riconoscere i 4 punti risulta necessario per la 
    comprensione delle successive indicazioni tecniche. 
    
 
 
  Posizione base e distribuzione del 
    peso 
    Questo esercizio descritto e pubblicato, da sempre, come elemento fondamentale 
    di base, risulta essere determinante per dare la prima impostazione al bambino.
    Però è da considerare come esercizio di “impostazione 
    e sensibilizzazione”, visto che in nessuna esecuzione tecnica di rettilineo 
    e di curva, il pattinatore non si troverà MAI in questa posizione.
    Classifico l’esercizio come primo propedeutico per l’apprendimento 
    e l’acquisizione della fase di atterraggio.
    Obiettivo: allineare i 4 punti di riferimento per avere la 
    distribuzione equilibrata e corretta del peso corporeo sui due pattini. 
  
 
 
   Esecuzione 
    corretta:
    posizionare i pattini paralleli ad una distanza uguale a quella del bacino 
    (meglio alla larghezza dei due punti 3), avanzare le ginocchia (punti 2) fino 
    a coprire la punta dei pattini (punti 1). Allineare le spalle (punti 4) con 
    i punti 1 e 2 flettendo il busto in avanti (per facilitare l’esecuzione 
    appoggiare le mani, con le braccia distese, sulle ginocchia), la verticale 
    a terra del punto 3 dovrà cadere entro l’ultima ruota (vedi 
    foto con vista laterale). 
    
 

 
   Traslocazione 
    del baricentro (“il tergicristallo”)
    
    Ricordo fino alla noia, che la traslocazione del baricentro sul piano frontale 
    non si riscontra nella normale deambulazione, nella corsa, nei saltelli, o 
    nei balzi; perciò questo fondamentale al primo posto nella sequenza 
    delle fasi nella spinta in rettilineo DEVE ESSERE INSEGNATO.
    Obiettivo: ricerca dello spostamento del bacino sul piano 
    frontale, prima elementare indicazione per l’avanzamento in rettilineo. 
    Inserire un nuovo schema motorio necessario nel pattinaggio in linea (movimenti 
    sul piano frontale).
 
 
  Esercizi 
    con pattini a contatto sul terreno 
    Nelle esercitazioni con “spinte con pattini a contatto sul terreno”, 
    i due elementi “ampiezza” e “larghezza” 
    sa- ranno uguali e l’elemento “profondità” 
    dovrà avere valore 0 (zero). La linea rossa mette in evidenza la posizione 
    delle prime due ruote sulla stessa linea.
 
  Monopattino in rettilineo 
    (ricerca della formazione del “triangolo”) 
    
    Obiettivo principale: mantenere tutto il peso del corpo sull’arto 
    piegato, l’atleta si sensibilizzerà alla posizione corretta di 
    atterraggio-scorrimento (pattino sempre “sotto” al bacino).
    Obiettivo secondario: curare l’estensione laterale 
    dell’arto di spinta con tutte le ruote a contatto sul terreno.
 
 
  Monopattino 
    in curva (ricerca 
    della formazione del “triangolo”) 
    
 
 
  Obiettivo principale: mantenere 
    tutto il peso del corpo sull’arto piegato, l’atleta si sensibilizzerà 
    alla posizione corretta di atterraggio-scorrimento (pattino sempre “sotto” 
    al bacino).
    Obiettivo secondario: curare l’estensione laterale
 
 
  dell’arto 
    di spinta con tutte le ruote a contatto sul terreno.
    
    Fantasia nell’insegnamento
    Durante le lezioni per i bambini, l’insegnante (ricordarsi di non essere 
    allenatori mentre si insegna) creerà multilateralità nelle proposte 
    di apprendimento, diversificherà stili e metodi di insegnamento, stabilirà 
    un ambiente sereno con il gruppo, utilizzerà sistematicamente metodi 
    ludici per far acquisire le tecniche di 
 
 
  base.
    Saper insegnare risulta estremamente complesso ed i risultati non premieranno 
    nell’immediato, ma il “buon insegnante” (grande esperto 
    della materia) è consapevole che il tempo sarà suo alleato.
    La tecnica si deve insegnare dal primo giorno fino al termine della 
    carriera sportiva di ogni atleta.
 
 
  4 
4a
4b