%@LANGUAGE="VBSCRIPT"%>
Abc - italiano
1
I fondamentali
tecnici del pattinaggio in linea, per effetto della struttura meccanica dell’attrezzo,
non hanno nessun riscontro con gli schemi motori di base (camminare,
correre, saltare, etc.).
Fondamentalmente gli schemi motori di base si esplicano con azioni prevalentemente
sul piano sagittale.
Nel pattinaggio in linea i fondamentali tecnici per essere efficaci
si devono
realizzare
sui tre piani: sagittale, frontale, trasverso. In tutti gli sport
nei quali si valuta il passo, è l’ampiezza l’unico elemento
di valutazione.
Nel pattinaggio in linea oltre all’elemento “ampiezza”,
ulteriori due elementi, “larghezza” e “profondità”,
sono da considerare.
2
L’ampiezza è la
distanza tra la prima ruota del pattino in atterraggio/scorrimento e la prima
ruota dell’altro pattino nell’istante precedente lo stacco. L’ampiezza
del passo è direttamente proporzionale all’angolo al ginocchio
assunto all’inizio della spinta.
3
La larghezza è la distanza
tra i due pattini proiettata sul piano frontale. Si realizza e risulterà
efficiente se in rettilineo le spinte provocheranno una buona traslocazione
del baricentro ed in curva se l’asse corporeo risulterà adeguatamente
inclinato verso il centro della curva.
4
La profondità è
la distanza tra i due pattini proiettata sul piano sagittale. La sua grandezza,
per essere efficace, dovrà consentire di effettuare le spinte sia in
rettilineo che in curva su tutte le ruote fino alla completa estensione degli
arti inferiori.
Ora passiamo a due
fasi determinanti per l’esecuzione corretta del gesto tecnico
5
Traslocazione
del baricentro (per l’avanzamento in rettilineo). La traslocazione
del baricentro nel pattinaggio in linea si dovrà inserire come uno
dei primi obiettivi di insegnamento in quanto elemento discriminante per raggiungere
prestazioni di alto livello. Questa fase si riscontra in tutte le esecuzioni
tecniche di spinta, compresa l’ accelerazione.
6
Inclinazione dell’asse
corporeo (per l’avanzamento in curva). Permette di percorrere
traiettorie di curva ottimali, di completare le spinte con tutte le ruote
fino alla completa estensione dell’arto, diminuire il raggio di curva,
condizione vantaggiosa per diminuire i metri di percorrenza e per il sorpasso
di avversari.
7
Montaggio del pattino
(scarpa, telaio, ruote)
Una spinta con buona “ampiezza, larghezza, profondità”,
sarà condizionata o da una buona esecuzione della traslocazione del
baricentro, o da una adeguata inclinazione dell’asse corporeo.
Un fattore fortemente condizionante risulta essere anche il montaggio del
pattino (capita spesso un cattivo montaggio in quello dei bambini).
La scarpa deve dare la stabilità all’atleta, con un buon sostegno
al livello del tallone e dei malleoli, la sua parte rigida (di carbonio o
altre fibre) dovrebbe coprire almeno i 2/3 delle zone malleolari e la tomaia
dovrà chiudere la caviglia con ulteriore altezza da 1 a 1,5 cm, una
buona allacciatura sarà condizionata dalla posizione degli occhielli,
una indicazione prima dell’acquisto: il penultimo verso l’alto
sarà posizionato in linea con la fine del carbonio e l’ultimo
nella parte morbida di chiusura.
Il telaio si dovrà posizionare centrale
(punta e tallone stessa sporgenza), ma la sua lunghezza
dovrà rispettare il rapporto piede-telaio (indicazione utile, massimo
una ruota di sporgenza sia avanti che dietro), a questo punto le ruote scelte
non modificheranno i punti di contatto, mentre cambierà l’ingombro
totale in funzione al diametro.
8
Definizione di filo
Si definisce filo la porzione di ruota a contatto con il terreno, determinata
dall’inclinazione del pattino o meglio dall’inclinazione dell’asse
corporeo (nel prossimo articolo parleremo di questo elemento tecnico).
10
Angolo utile di
spinta
E’ la maggior ampiezza ottenibile dall’inclinazione del pattino
o meglio dall’inclinazione dell’asse corporeo, con passaggio dal
filo esterno al filo interno (utilizzo globale delle ruote).
lama
verticale |
filo
esterno |
filo
interno |
9
Posizione
delle ruote sul terreno
In questo primo articolo ho voluto presentare
i miei concetti di base sul pattinaggio in linea, gli studi e le analisi del
movimento delle prestazioni di alto livello degli ultimi 10 anni hanno queste
caratteristiche, su queste basi sarà costruito tutto il piano didattico,
la strategia metodologica e la progressione di esercizi per l’acquisizione
della “vera” tecnica.
Il confronto su questi primi elementi tra noi tecnici, sarà una buona
base di partenza per la costruzione di un modello tecnico di riferimento ottimale
e riproponibile.
Paolo
Marcelloni a Jesi con Daniel Zsatchs e Michaela Neuling
Traslocazione del baricentro
Inclinazione
dell'asse corporeo